17/11/2005 - rinox
Poco lontano da Will e l’agente Kinsley, due uomini in tuta mimetica armati di pistole e cannocchiali osservano i loro passi.
-Allora? Mi spieghi un’altra volta perché non possiamo entrare in azione?-
-Calmati Mike. Murdock ha detto che avremo rinforzi per questa operazione. E’ molto importante che non si commettano errori.-
-Non commettere errori? Siamo una squadra addestrata. Siamo in dieci. Tutti ex marine. Ci manca l’addestramento?- MIke è il classico soldato con il sangue bollente poco paziente.
-Togli il dito dal grilletto cazzone. Hai sentito anche tu quando ha chiamato Murdock. L’oggetto che dobbiamo rubare non è terrestre! Forse è meglio così. Non mi va di avere a che fare con cose di altri mondi.-
-Sei un cacasotto Harrison. Non ci pagheranno nemmeno la metà di quello pattuito…-
-Non scherzare. Solo per essere qua Murdock non deve permettersi di fare giochetti. Ci ha promesso 25.000$ a testa. Cazzo deve darceli. Altrimenti lo ammazzo io!- Harrison era un bravo marine. Fu congedato con disonore a causa di una faccenda di gioco d’azzardo in caserma. Non è il classico assassino addestrato. Lui uccide. Ma, a differenza dei suoi compagni, lo fa con stile, per questo è anche il capo della pattuglia.
-Va bene. Non ti scaldare. Ma come la mettiamo? Ce sempre l’esercito e in più ci sono venticinque agenti operativi dell’ FBI.- Mike analizza la situazione e ha ragione di credere che non sono in numero sufficiente per il buon esito della missione.
-Siamo addestrati Mike. Questa notte avremo anche il supporto della Squadra 11.-
-Già…la Squadra 11. Ma chi sono?-
-Da quello che so fanno parte di un’organizzazione ancora più grande e ancora più pericolosa di quella di Murdock. Si dice che dietro la fortuna e la ricchezza di Murdock ci sia un uomo talmente potente oltre ogni misura. Prima pensavo fosse una cazzata. Ma poi mi è successa una cosa pazzesca. Ai tempi facevo già dei lavoretti per il nostro amico. Ho partecipato ad una missione per il furto di alcuni composti chimici. Non so cosa. Ma la situazione ci stava sfuggendo di mano…-
-Cazzo…Stai parlando del casino che è scoppiato quattro anni fa agli stabilimenti della Gates Industries nel Nevada? Tu eri là? E’ esploso qualcosa…ricordo…la nube ha ammazzato 100.000 persone!-
-Già…ma non siamo stati noi…di supporto a noi c’erano la Squadra 11 e 9. Quando quelli della Gates hanno tirato fuori l’artiglieria noi ce la siamo vista veramente brutta. Ma loro…cazzo…sembravano fantasmi…non hanno subito neanche una perdita. Hanno ammazzato tutti e fatto esplodere l’impianto dopo avere preso quello che serviva loro. E’ stata una carneficina. Ancora oggi il mondo non sa quello che so io.- Harrison è spaventato da queste misteriose Squadre.
-Merda…ma per chi lavoriamo?-
-Non farti troppe domande Mike…finchè pagano, poco mi importa….Occhio…ma chi cazzo è quello?-
-Bingo…quella è la Kinsley, fratello! Se la facciamo secca Murdock ci bacierà il culo!- Mike ha proprio voglia di ammazzare. Ma ammazzare i capi è quello che ama di più.
-Non parlo di Kinsley…l’avevo già vista. Parlo del tipo assieme a lei. Chi cazzo è?-
-Non preoccuparti Harrison…non sarà nessuno.-
-Kinsley non intrattiene mai nessuno…a meno che non sia qualcuno che conti…io dico di tenerlo sottocchio…mettigli dietro uno dei nostri…voglio sapere chi è.-
Harrison è un ottimo osservatore. Non per niente è il capo. Ed aveva anche ragione. Kinsley normalmente non si intrattiene con nessuno a meno che non sia qualcuno che conti. Ma perché questa strana attenzione per Will. Del resto l’essere il figlio di Paul Parker non può essere l’unica scusa plausibile.
-Non ho mai pensato che fosse un semplice sasso.- Will risponde senza timore a Kinsley.
-Davvero? Allora non è il tipo superficiale che credevo, mr Parker.-
-Già…mi vuole prendere per scemo? Ci sono un centinaio di uomini dell’esercito, non so quanti agenti della sua sezione. E lei pensava che io venissi qui con la scusa di vedere un sasso?-
Kinsley sorride. –Perché…forse quando cadono meteoriti non trava delle unità di recupero addestrate?-
-Già…addestrate…ma disarmate…qui avete un arsenale che può radere al suolo tutta Spring Valley!- Will non vuole far capire di saperla più lunga di quel che sembra.
-Vorresti vederlo, Parker?-
-Sta scherzando? Certo che voglio!- Will non può credere all’opportunità che gli si pone.
-Parker…sei così preso dal volere vedere l’oggetto che deve esserci qualcosa che mi nascondi…- Kinsley nel suo ambiente non per niente è chiamata la volpe. -…pensi che non sappia perché sei qui?-
Will è scosso. Non si aspettava questa domanda. –No…io…ho solo riportato il…-
-Non insulti la mia intelligenza, signor Parker. Cosa sa?-
A quel punto Will non aveva più voglia di girarci intorno. –Penso che dentro quella cosa ci sia qualcosa.-
Kinsley non sembra sorpresa. –Ci sia qualcosa…lo immagina o lo sa?-
-Io…non so…l’ho sognato.-
Kinsley sembrava soddisfatta della risposta. Un altro sorriso ambiguo comparve sul suo viso. Un altro gesta della mano fece nuovamente cenno a Will di seguirla. Stavolta Kinsley stava portando Will dritta al Nido. E’ così che chiamano il laboratorio di contenimento. Lì nessuno ha accesso. Solo chi ha la chiave di sicurezza e il permesso può accedere.
Tari nel frattempo dalla finestra del suo laboratorio osserva i passi di Will che viene portato al Nido. Non credeva neppure lei ai suoi occhi. Perché stava avendo quel privilegio?
-Mike…lo sta portando al Nido…qualcosa non mi torna.- Anche i due mercenari al servizio di Murdock stanno ancora osservando la scena.
-Signor Parker, devo chiederle un favore adesso. Quello che sta per vedere è coperto dal segreto di stato. Quindi la prego di non parlarne con nessuno. Mi ha capito?- Kinsley punta il suo dito verso Will. Più che un suggerimento sembra una minuccia.
-Sì…certo.- Will ovviamente acconsente.
-Un’altra cosa. Abbiamo riscontrato sulla superficie dell’oggetto una sostanza tossica. A contatto con la nostra atmosfera è altamente volatile. Nonostante stiamo entrando in un locale a contaminazione zero tuttavia devo pregarla di farsi iniettare un nostro siero. Le darà una immunità se accidentalmente la sua tuta isolante si danneggi.-
-Certo…faccia pure.-
Will finalmente arrivò al Nido, poco dopo essere entrati e passati lo sbarramento di sorveglianza subito dopo la porta d’ingresso un uomo in camice bianco era già pronto con il siero. L’iniezione fu rapida. Le vene di Will andarono in fiamme per un istante. Ma non volle dire niente. Sicuramente era un effetto normale, penso dentro di sé. Il disagio svanì praticamente subito. Mentre Kinsley si metteva la tuta per entrare nella camera stagna, Will veniva aiutato ad indossarla.
Poco prima che la porta si aprisse Kinsley si volta a guardare un’altra volta Will. –Sei pronto, Parker?-
Will non aveva che un’unica risposta. –Pronto.-
Al cenno di Kinsley la porta viene aperta. La stanza è piuttosto piccola. Del resto il Nido è una postazione mobile.
La luce all’interno era costantemente blu. Si era notato che la luce bianca o solare reagiva con la superficie della sfera liberando una tossina paralizzante. Al centro della stanza una colonnina conteneva l’oggetto che Will è curioso di vedere.
-Il nostro oggetto si trova all’interno della colonnina.-
Will non può fare a meno di notare che le pareti della colonnina erano completamente nere. -Ma perché le pareti sono nere?-
Kinsley risponde. –Sono nere ed anche insonorizzate. Non vogliamo che lui capisca che ci siano persone intorno.-
Will è sorpreso. –Lui cosa? Lui chi?-
-Stai bene a guardare. Non posso fartelo vedere direttamente, ma all’interno della nostra capsula contenitiva sono poste delle telecamere. Guarda.-
Kinsley avvicinandosi ad una delle pareti pigia uno dei tanti pulsanti. Le pareti della colonnina da neri iniziano a trasmettere le immagini di ciò che contenevano. Ingegnoso. Le pareti erano anche monitor che permettevano di osservare la sfera in tutte le sue angolazioni.
-Ma è come l’ho già visto in foto.-
-Hai ragione. Ma osserva i dati che abbiamo osservato analizzando la superficie.-
Altri parametri e valori compaiono sui monitor. Will li legge attentamente.
-Ma siete sicuri? Questi valori indicano che non è un meteorite! Ma non può essere!-
-Pensi che non provenga dallo spazio?- Kinsley domanda guardandolo in faccia.
-E’ organico. Almeno la sua superficie lo è. Estremamente resistente. Ma organica. Sembra una specie di spora…un bozzolo-
-Spora…bozzolo…Sei sorprendente Parker. Lo hai visto per meno di cinque minuti, hai letto i nostri appunti e sono sicura di conoscere la sua prossima domanda…-
-Sapete cosa c’è dentro?- In Will la curiosità ha preso il posto della sorpresa.
-Ovviamente, lo sappiamo. Le videocamere all’interno possono registrare immagini a diverse lunghezze d’onda ed emettono anche radiazioni penetranti. Guarda tu stesso.-
Will poggia le mani sullo schermo. Non poteva crederci. Era incredibile. Il suo sogno, la sua paura più grande, era reale. Sullo schermo era proiettata l’immagine di un essere, un qualcosa che si agitava velocemente dentro il bozzolo. Poi improvvisamente la cosa si ferma. Inizia a rigirarsi lentamente nella direzione di Will. Sembra quasi che lo veda o che percepisca la presenza. Ed improvvisamente uno scatto proprio verso Will che spaventato salta indietro.
Kinsley non può fare altro che notare lo strano comportamento. –Strano, non lo aveva mai fatto. Sembra quasi che ti percepisca.-
Quando Will riapre bocca è in grado di dire molto poco. –Mio Dio…c’è qualcosa di vivo li dentro.-
Nella sua mente i pensieri si accavallano. Il suo sogno. Tutto si stava avverando come nel suo sogno. –Devo uscire…fammi uscire…fatemi uscire…!!-
Will urla, ha perso il controllo. Kinsley poco prima che si apre la porta lo afferra per un braccio. Il casco della tuta non le permette di parlargli come vorrebbe, ma lo fa lo stesso. –William, sta succedendo qualcosa di grosso. E tu ci sei dentro. Proprio come tuo padre. Non crederai che ti abbia mostrato tutto ciò solo perché sei un bel ragazzo? Spero tu sia stato contattato ed informato sui tuoi compiti. La guerra sta per cominciare e noi dobbiamo essere pronti.-
Sul viso di Will le gocce di sudore scendevano copiose dalla sua fronte. Il suo respiro era affannato e terrorizzato. Non capiva il senso delle parole di Kinsley. Non voleva capirle.
Finalmente la porta si apre e fugge dal cuore del Nido. Si toglie con gran furia la tuta, non voleva aiuto, non voleva essere toccato. Va via si dirige verso l’uscita, ma ancora una volta Kinsley si fa sentire.
-Will, è la notte di San Lorenzo. Goditi lo spettacolo questa notte.-
17/11/2005 - rinox
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