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The Chronicles of Zeus.

Shooting Stars

The Chronicles of Zeus.

Shooting Stars

Torna l'avventura. Torna Shooting Stars. Torna Will Parker, che adesso è pronto ad abbraciare il suo potere.

Shooting Stars

Capitolo XVI - Il Potere dello Zeus

26/01/2006 - rinox

Will sta lì. Tra fiamme e vento. La sabbia che vola bassa. Di fronte a lui quella figura immane del Generale Kaio.
La sua massa è tale da spaventare qualunque essere vivente sul nostro pianeta.
Ma Will sta lì, di fronte a lui. Non si muove. La sua figura si erge di fronte al nemico. I suoi pugni chiusi lungo il suo profilo. I muscoli che si tendono. Il suo capo chino. Come se stesse ricevendo una benedizione.
L’aria intorno a lui è elettrica. Vortici d’aria cominciano a formarsi intorno ai due combattenti.
Kaio si trova a soli cinque passi da lui. Il suo istinto di guerriero gli dice di colpirlo. Ma la ragione gli dice di non muoversi. La sua esperienza in combattimento è lunga. Solo un’altra volta in vita sua aveva assistito ad un evento di tale portata.
Quel giorno, ricorda, che il suo Generale fu spazzato via dall’energia sprigionata dallo Zeus che si generava.
Allora si allontana. Indietreggia molto lentamente.
I vortici intorno a Will si intensificano.
Senza aver ricevuto nessun ordine alcuni uomini del piccolo esercito di Kaio si scagliano contro l’ignaro Will.
Segnarono il loro destino nel momento in cui si avvicinarono a quei mulinelli.
Kaio non ebbe il tempo di avvertirli. Successe quello che il Generale aveva saggiamente evitato.
Non appena quegli uomini varcarono il confine che segnava la difesa di Will, dai vortici vennero fuori scariche elettriche che come migliaia di frecce trafissero i loro corpi. Non potevano contorcersi. Non potevano sfuggire. Non potevano urlare. Impotenti esalarono il loro ultimo respiro. I loro corpi vennero ridotti in cenere in pochi secondi.
Con un cenno il Generale Kaio ordinò ai suoi uomini di non muoversi.
La situazione richiedeva prudenza. Era una situazione di stallo. Non potevano attaccare. Potevano solo difendersi.
Adesso le scariche elettriche si facevano sempre più intense.
Kaio indietreggiava sempre più. Poco alla volta alcuni soldati poco prudenti venivano investiti dalle saette di Will.
I mulinelli diminuivano, ma aumentavano di grandezza. Si andavano fondendo l’uno con l’altro. Il corpo di Will in mezzo a quell’inferno di fulmini si scorgeva appena.
Alla fine un unico grande vortice avvolse completamente Will.
Mentre lui si trovava nell’occhio del ciclone, un uragano si scatenava all’esterno. Anche Kaio, nonostante la sua potenza fu costretto a portare le mani al viso per proteggersi.
-…Will, stai per ricevere il tuo potere. La tua forma definitiva. Da adesso in poi saremo una sola cosa. La mia vita sarà legata alla tua e la tua alla mia. Il tuo corpo adesso sarà riforgiato in modo tale da poter domare il tuo nuovo potere. Questo potere sarà la tua benedizione, ma sarà anche la tua maledizione. Da adesso in poi sarai un cavaliere di Magratea, un difensore delle leggi della Galassia. Un figlio di Knightley. Da adesso in poi sarai Zeus. Dominatore dei Fulmini.-
Il ciclone che avvolgeva Will arrivò al cielo e andò oltre il cielo conosciuto. Energie sconosciute agli uomini cominciarono a fluire all’interno del ciclone come scie luminose. Uno spettacolo tanto meraviglioso quanto spaventoso. Migliaia di saette confluivano in una sola. Un unico fulmine. Un unico sciame di energia elettrica. Una energia tale da creare un universo.
La scintilla che potrebbe dare vita a miliardi di vite confluisce in un solo essere vivente.
Will non si rende conto del suo cambiamento. Ma si sente vivo. Così vivo e pieno di energia quasi da considerare la sua prima vita, morte. E’ in sintonia con il tutto.
Sta ascoltando una cavalletta che stride le sue zampe in Amazzonia. Lo sbattere delle ali di un gabbiano nel Mediterraneo. E’ il vento che gli parla.
Il vento che spira lungo tutto il globo terrestre. Attraversa pianure, città, montagne, deserti. Torna su, poi ridiscende, attraversa l’oceano, crea le correnti, e poi di nuovo, attraverso valli e burroni torna da lui. Gli sussurra nell’orecchio ciò che lo circonda. Il bene, ma soprattutto il male.
Il ciclone sparisce con un fragore pari solo all’esplosione di una bomba atomica. Milioni di vite lo hanno sentito domandandosi cosa fosse.
La potenza è tale che anche Kaio è sbalzato a centinaia di metri di distanza.
Ormai del Motel del vecchio Sonny non vi era più traccia.
Solo qualche trave e tante macerie. La forza fu tale da spazzare via anche le fiamme e l’inferno che Kaio e i suoi uomini avevano creato.
Ma mentre Kaio lentamente si riprende, subito cerca di ordinare la sua mente. Cerca un punto di riferimento. Ma la sabbia e il vento ancora copre la sua vista.
Lentamente comincia a scorgere una figura. Una nuova figura.
Si trova nel mezzo di un cratere di una decina di metri. Non vi è più traccia dell’uomo che aveva conosciuto prima. Will non è più lo stesso.
Si trova lì ad ergersi fiero del suo ruolo.
Anche l’alba sembra essere appena giunta a salutare la nuova vita che è appena nata. I raggi del sole lentamente illuminano la valle raggiungendo anche il cratere.
Come Kaio la notte prima, anche Will riceve in dono un nuovo corpo.
La sua divisa nera è tenuta insieme da centinaia di cinghie all’altezza del busto delle braccia e delle gambe, come a tenere insieme un potere superiore. Molto lentamente il vento comincia a spirare intorno a lui. Lo avvolge come una coperta. Ma non è vento. E’ la sua energia che lentamente completa la sua vestizione.
Un impermeabile, anch’esso nero, si va formando come per magia. Dalle braccia, lentamente, copre le sue spalle, completandosi alla fine scendendo dietro di lui.
In verità ciò che permise la genesi del suo abito furono i naniti di Chira. L’esplosione di prima aveva lo scopo di liberarli nell’aria. Presto furono richiamati al suo padrone, creando quello che non solo è un abito, ma un’armatura.
Il volto di Will adesso è per metà coperto da una mascherina che gli copre collo, bocca e naso. Un tutt’uno con il suo abito.
Capelli argentei e splendenti, scintillanti di elettricità coprono il suo capo.
Ancora non ha riaperto gli occhi. Ma sa che il suo nemico lentamente si sta avvicinando.
I passi di Kaio sono pesanti. In mano la sua ascia ondeggia assieme al suo corpo. Le migliaia di catene che formano il suo cappotto tentennano.
Will sa che sta per arrivare.
Ancora non vuole muoversi. Non avverte minacce.
Mentre Kaio si avvicina, anche i suoi uomini riprendono conoscenza, ma a differenza del loro generale sono spavaldi. Impugnano subito le loro armi e correndo verso il loro nemico aprono il fuoco.
Kaio conosce già il loro destino. Non li ferma. Vuol vedere se il nemico è all’altezza.
I soldati convergono velocemente.
Superano il generale.
I colpi si fanno più precisi. Will non li evita, anzi, sembra voler mettere alla prova il suo corpo. Un colpo alla gamba sinistra, uno al braccio sinistro. Mano, busto, addome. Non prova dolore. Non sanguina.
Ma quando gli uomini arrivano a pochi passi da lui, ecco che i suoi occhi si aprono.
Sclera, pupilla e iride sono neri come la pece. Gli uomini di fronte a lui mostrarono per la prima volta dei sentimenti, ebbero paura a guardarlo in volto.
Gli occhi della morte avevano poggiato lo sguardo su di essi.
Will aprì le sue mani e rivolse i palmi all’esterno. Dalle sue maniche luci purpuree venivano fuori convogliandosi nelle mani. Le sue dita fremono ed improvvisamente liberarono delle saette che colpirono al cuore i suoi nemici.
I corpi dei soldati furono trafitti tutti nello stesso momento. Dieci di loro tentarono di ucciderlo, e dieci di loro morirono nel tentativo.
Le saette di Will lacerarono i loro petti, facendo loro un buco grande quanto un arancia da parte a parte.
A differenza di lui quei soldati sanguinarono ed i loro corpi caddero a terra tutti nello stesso momento con un rumore sordo.
Kaio sorride soddisfatto. Il suo ghigno non fa presagire paura nelle sue azioni. Anzi, freme. Freme di desiderio. L’eccitazione della battaglia lo pervade. Comincia a ridere. Una risata grassa, piena.
-…SI…SI…E’ questo che voglio! Guerra! Battaglie! Morte. Tu,… Zeus… Dammi la mia guerra… ed io ti darò la tua morte!-
Kaio scatta. Possiede energie insospettabili. La sua ascia fischia all’aria. E’ più veloce di prima. Will stavolta non si fa sorprendere. Lo vede avvicinarsi.
Kaio agita la sua ascia ad una velocità pazzesca, ma Will evita ogni sua sferzata. Lentamente Kaio avanza, mentre Will altrettanto lentamente indietreggia. Non può attaccarlo. L’azione del suo nemico è tale da non permettergli risposta. Avrebbe bisogno anche lui di un’arma.
-…Sei morto e non lo sai…Zeus…!-
Kaio dà aria alla sua bocca. Ma Will sembra non accogliere le sue minacce. E’ sereno. Analizza la situazione.
Non può indietreggiare in eterno. Anche Chira pensa la stessa cosa.
-Will…blocca l’ascia!- dice lei.
Will sorprendendo Kaio, puntò il suo piede destro facendo base su di esso e prendendolo con una spallata alla bocca dello stomaco. La sua mano destra blocca temporaneamente la grande ascia. L’afferra anche. Nessuno afferra l’ascia di Kaio!
Il generale oltraggiato, con un movimento tanto potente quanto veloce riesce a scagliare via Will, che sorpreso dalla forza di fuga del colpo, si ritrova in aria.
Fu proprio mentre era in aria che la vide.
Il suo sguardo mentre era in discesa fu attratto da un corpo semi-coperto dalla terra del deserto.
Era lei, non poteva essere nessun altra.
Tari.
Il suo corpo era lì e lui non poteva avvicinarsi. Non poteva abbandonare la battaglia. Ma ancora Will ha molto da imparare. Ogni distrazione è fatale.
Kaio era lì. In aria, a fianco a lui. Will avverte improvvisamente la sua presenza. Volgendo il suo sguardo, scorge a malapena il pugno che lo colpisce.
La risata di Kaio è soddisfatta. Si sta divertendo.
Will impatta con la terra come se fosse caduto dal centesimo piano di un grattacielo, soltanto che lui ha la sensazione di essere stato fiondato a terra dal centesimo piano!
Con suo grande stupore poteva ancora muoversi. Sicuramente doveva avere qualche osso rotto, ma sentiva che si stavano aggiustando da soli.
-Will…non puoi farti massacrare in eterno. Non possiamo ucciderlo! Hai bisogno della tua arma!- Chira si fa sentire, e la risposta di Will non si fece attendere.
-Me lo dici adesso? Dove la trovo la mia arma?-
Chira non ha il tempo di rispondere, Kaio giunge a terra anche lui riprendendo lo scontro. Stavolta mette da parte la sua ascia, cominciando a colpire Will con i suoi pugni. Qualche colpo riesce a pararlo, ma la maggior parte vanno tutti a segno.
Will è stremato. Non riesce a reagire. Non è forte come si aspettava. Oppure è Kaio che è troppo forte.
Adesso sanguina. Il sangue sgorga dalle sue labbra colpite ripetutamente. Gli fa male tutto il corpo. Chira non riesce a riparare a tutti i danni che Kaio gli sta infliggendo. Anche lei si sta velocemente indebolendo.
Non hanno scampo.
L’ultimo colpo del gigante è il più duro. Will ebbe l’allucinazione di essere colpito da un pugno immenso prima di cadere al suolo.
Poco prima di perdere le sue ultime forze si accorge di trovarsi vicino il corpo di Tari. Si trascina lentamente verso di lei. Non vuole crederci. Non sente alito di vita in lei. Le accarezza la guancia ed i capelli cercando di strappare via un po’ di terra dalla sua amata.
-…Tari…-
La sua voce è strozzata dal dispiacere.
-…perdonami…-
Kaio è nuovamente sulla sua preda. Il suo ultimo colpo lo finisce. Will giace lì ai suoi piedi. Potrebbe ucciderlo, ma non lo fa.
Ordina ai suoi ultimi uomini sopravvissuti di portare via il suo corpo.
Alla domanda su cosa fare del corpo della ragazza, Kaio dice di lasciarlo lì dove si trovava. Voleva solo portare lo Zeus al suo padrone. Sarebbe stato un regalo gradito ed un nuovo alleato da soggiogare.
Da lì a poco un elicottero atterra vicino alle macerie del Motel. Kaio vi sale a bordo, mentre Will viene caricato su di un furgone bianco con la scritta Gencom sulle portiere e viene preventivamente drogato.
Il viaggio sarebbe stato molto lungo.

26/01/2006 - rinox


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