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The Chronicles of Zeus.

Shooting Stars

The Chronicles of Zeus.

Shooting Stars

La lunga attesa per il diciasettesimo capitolo di Shooting Stars è terminata. Continua l'avventura. Si evolve il palcoscenico. La trama comincia ad intersecarsi in una ragnatela di avvenimenti. A voi seguirli tutti!

Shooting Stars

Capitolo XVII - Senza Traccie

20/02/2006 - rinox

-…E’ uno spettacolo spaventoso. Secondo gli abitanti della valle fino a ieri sera qui sorgeva un motel! Ma non è tutto a meno di venti chilometri da qui stamane abbiamo filmato uno scenario simile. La casa di un agricoltore quasi rasa al suolo, i suoi campi bruciati e resti di mezzi militari incendiati. Non sappiamo cosa sia successo questa notte. Comunque, gli abitanti di Spring Valley in questi giorni hanno assistito ad un misterioso via vai di agenti governativi; è possibile che il governo abbia svolto delle azioni militari all’insaputa degli abitanti? O forse è più probabile che il risultato che abbiamo di fronte i nostri occhi è un esperimento andato male? Le domande sono molte e le risposte poche. Lo sceriffo non rilascia dichiarazioni, ma noi restiamo qui, non appena raccoglieremo delle notizie ve le daremo; la linea a voi, Jillian Monroy, Channel 8.-
Le televisioni di mezzo stato si sono fiondate a Spring Valley perché avvertite dalle frequenze della polizia che qualcosa era accaduto nella notte.
I pompieri stanno ancora cercando corpi tra le macerie del motel di Sonny. Mentre squadre di esperti stanno valutando quali armi possono aver causato una distruzione tale sia qui che nella fattoria del vecchio Billy.
-…ci stiamo spostando nella zona dove le autorità ipotizzano che sia cominciato lo scontro. Non possiamo avvicinarci più di così, un elicottero della polizia ci impedisce di avanzare. Comunque, qui dall’elicottero è possibile vedere che gli attacchi non sono stati portati in maniera causale, questa è stata un’operazione pianificata. Tutti i mezzi militari, gli uffici mobili, i mezzi pesanti, sono stati fatti saltare in aria con precisione chirurgica…-
Questa era la voce di Michael Deveroy, un altro cronista che va per la maggiore sulla CNN.
Stamattina gli abitanti del piccolo villaggio hanno solo da scegliere il loro canale preferito. Circa dieci televisioni stanno trasmettendo in diretta, ed in giro per Spring Valley si respira un’aria pesante. Nessuno si era reso conto di quello che stava succedendo. Solo le ultime esplosioni fecero capire che qualcosa là fuori non andava.
Solo alle prime luci dell’alba il centralino dello sceriffo è letteralmente esploso, sovraccaricato dalle continue segnalazioni.
Le ambulanze sopraggiungono in questo momento, chiamate dallo sceriffo John Woodgate. La speranza di tutti è che sotto tutte quelle macerie vi siano dei sopravvissuti.
-…Volete chiamarmi qualcuno? Ho bisogno di sapere quanta gente stava alla fattoria! Mi avete sentito? Voglio che vi muoviate! Tu, dì a quelle due ambulanze di andare alla fattoria! Subito!-
Lo sceriffo Woodgate urla come un orso. Proprio ieri aveva mandato dei suoi uomini alla fattoria ad aiutare l’agente Kinsley.
I primi soccorsi sopraggiunti non davano notizie rassicuranti.
-Signore…Signore…La squadra di soccorso dei vigili del fuoco mandati alla fattoria…-
-Parla, cosa c’è?- Woodgate è ansioso.
-…Signore…non riescono a contarli tutti…ci saranno almeno una trentina di corpi, molti sono dilaniati. È un cimitero, dicono!-
-Maledizione…- Woodgate è sconfortato. –Recuperate tutti i corpi, il sindaco di Spring Valley mi ha informato che tra quei cadaveri potrebbe esserci un’intera famiglia, quella dell’agricoltore.-
-Sceriffo Woodgate! Sceriffo Woodgate!- Proprio in quel momento Cooper Frau, il primo cittadino di Spring Valley, correva verso di lui urlando il suo nome.
-Si calmi, sindaco Cooper. Cosa è successo?-
-Sceriffo, mi ha appena chiamato il vecchio Billy, il padrone della fattoria, è attaccato alla televisione, sta vedendo le notizie che corrono, è vivo e vegeto. Si trova a Las Vegas con tutta la sua famiglia!-
-E’ vivo?- Woodgate tira le somme molto rapidamente in mente sua. -Quella Kinsley… sapeva cosa sarebbe successo e lo ha mandato via e ha sacrificato i miei uomini! Maledetta puttana! Fatelo rientrare, voglio parlare a questo Billy!-
Ma in quel momento, mentre Woodgate sputava le sue sentenze e sfogava la sua rabbia verso un povero agente che gli portava il caffè, due pompieri accompagnavano all’ambulanza più vicina una donna anziana in stato confusionario.
L’anziana donna farfugliava a proposito di fiamme alte come grattacieli, diavoli neri e tanto, tanto rumore.
La povera donna è la madre di Sonny. I due pompieri l’hanno trovata a cinquecento metri da lì, svenuta.
-Chi è questa donna?- chiede lo sceriffo.
-E’ la signora Jones, la madre di Sonny, il proprietario del motel, anzi, delle macerie…- a rispondere è il sindaco Frau.
-Se è sopravvissuta lei, magari troviamo anche il figlio! Svelti! Setacciate meglio l’area qui intorno, voglio che solleviate tutte le pietre. Voglio che lo troviate!-
Tutti, ma proprio tutti i presenti si misero insieme a cercare Sonny.
Ma mentre cercavano lui, uno dei soccorritori vide una mano che sbucava dal terreno, sotterrata da un sottile strato di terra, il corpo perfettamente coperto dalla terra e difficile da individuare. L’uomo in preda all’emozione del momento chiede aiuto. In tre si misero a scavare.
E’ il corpo di Tari. Nessuno sapeva chi fosse. Per tutti era una sfortunata turista capitata lì per caso. Ma non c’era niente da fare per lei.
Due paramedici si avvicinano con una barella. Pronti a portarla via. Il tipo alto e magro la guarda.
-Oh piccola… adesso ci pensiamo noi a te…-
-Stai zitto idiota! Aiutami a caricarla! Fai il tuo lavoro e non parlare.- Il tipo più robusto sembra non avere molta simpatia per il suo partner.
-Scusa Mad, ma è così bella…-
-Smetti di fissarla… dobbiamo soltanto portarla via… sbrigati, aiutami a caricarla!-
I due delicatamente poggiano il corpo di Tari sulla barella e lo caricano sull’ambulanza, senza perdere tempo vanno via.
-Dove va quell’ambulanza?- Woodgate vede il mezzo allontanarsi.
-Stanno portando via il corpo della ragazza trovata morta.-
-Che vuol dire che la stanno portando via? Il medico legale ancora non è arrivato e neppure il coroner…-
Ma mentre lo sceriffo parlava con il suo vice, due agenti in nero gli si affiancano interrompendolo.
-Sceriffo Woodgate?- Uno dei due interviene con voce forte e decisa.
-Chi lo desidera?- Lo sceriffo sente già puzza di bruciato alla loro semplice vista.
-Io sono l’agente Denver, lui è l’agente Agathi. FBI.-
-So già che siete dell’FBI… come so già che il casino che è scoppiato qui è tutta colpa dell’agente Hillary Kinsley!-
-Sceriffo Woodgate, siamo qui proprio per questo motivo. Avete già trovato il suo corpo?-
Woodgate è nervoso, fa avanti e indietro dalle tende dei soccorsi. I due lo seguono come un’ombra.
-Non ancora…sentite…ho un casino sottomano…non potete venire qui e pretendere che io risponda alle vostre domande…vedete quello che è successo qui, dieci uomini del mio ufficio erano qui stanotte! Sono tutti morti! Se sapete qualcosa…ditemelo!-
I due agenti si guardano in faccia, Denver si toglie gli occhiali da sole e guarda in faccia lo sceriffo.
-Non sappiamo cosa sia successo qui stanotte…-
Woodgate si mette le mani nelle tasche dei pantaloni, fa un bel respiro e decide di essersi rotto le scatole.
-Allora, cari signori, potete togliervi dai coglioni! Andate a raccontare la storia che non sapete nulla agli idioti che non sanno svolgere il loro lavoro! Qui stanotte c’era un’intera squadra di vostri colleghi dell’FBI! C’è stata una carneficina! Soltanto per fortuna la comunità non è stata coinvolta! E voi state qui e mi raccontate che non sapete nulla! Andate a farvi fottere!-
Fu in quel momento, mentre Woodgate urlava contro quegli uomini, che guardandoli in faccia, forse, gli avevano detto la verità.
-…Voi non ne sapete nulla veramente?-
-Possiamo contare sul suo aiuto, sceriffo?- Agathi per la prima volta apre bocca.
-Io devo delle risposte alla gente di questa città…ma dipende anche da quello che mi direte.-
-Decida lei cosa raccontare a questa gente, ma l’FBI non ha partecipato a questa azione. L’agente Kinsley ha agito di sua iniziativa. Ecco cosa deve fare. Noi non crediamo che l’agente Kinsley sia deceduta, abbiamo ragione di credere che sia sopravvissuta. Indìca una conferenza stampa, divulghi la foto di Kinsley ai media. Dica pure tutto quello che le pare per confortare le vittime del suo ufficio. Ma l’FBI non centra nulla… se lo ricordi.-
Era chiaro, L’FBI ci stava dentro fino al collo. Ma se ne vuole lavare le mani. E Kinsley è il capo espiatorio perfetto.
-Avrete la vostra conferenza stampa… adesso se avete finito ho del lavoro da svolgere.-
Woodgate se ne va. Lascia quegli uomini da soli. I due si allontano anche. Hanno raggiunto il loro scopo. Risalgono sulla loro berlina scura e vanno via.
Nel frattempo i soccorritori sotto dei pannelli trovano altri due corpi. Sonny e Nonno Clemente. Tutto è frenetico. Paramedici, vigili del fuoco, agenti di polizia si muovono con un disordinato ordine.
Sono ancora vivi. Respirano a stento, ma vivi. Vengono immediatamente portati in ambulanza all’Ospedale Holy Hearth di Las Vegas, lì si trova già la signora Jones, la mamma di Sonny.
Woodgate si guarda intorno. Le macerie poco alla volta erano state addossate sui fianchi del motel.
-Non è stato casuale un attacco qui.- Pensa Woodgate –Qualcuno cercava qualcosa, o qualcuno. Ha distrutto tutto per coprire le sue tracce e trovato quello che cercava, è scappato con una fretta del diavolo!-
-Sindaco Cooper!!- Urla Woodgate
Il sindaco di tutta furia sentendosi chiamato accorre immediatamente. –Dica Sceriffo?-
-Sbaglio, o qui abitava anche un meccanico…come si chiama…-
-Parker…Will Parker…è vero…abitava proprio qui!-
-Già…Parker…ci ha fatto qualche lavoretto…-
Lo sguardo di Woodgate per puro caso cade sull’asfalto. Tracce di sgommate di pneumatici. Forse quello che cercavano era proprio Parker.
Decise che insieme alla foto di Kinsley avrebbe dato ai media anche quella di Will. Se sarebbe stato fortunato se trovava uno, avrebbe trovato anche l’altra. La perdita di quei dieci uomini ormai era un fatto personale.
-…Pochi minuti fa lo sceriffo John Woodgate ha rilasciato una conferenza stampa. Dalle notizie ricevute sembra che il responsabile di quanto successo questa notte nella cittadina di Spring Valley sia un agente dell’FBI Hillary Kinsley, la quale sembra sia sopravvissuta, adesso è ricercata in tutto il paese da tutte le forze di polizia. L’agente avrebbe agito da sola, agendo alle spalle dell’FBI, ed utilizzando le risorse e agenti dell’agenzia, sfruttando la sua posizione di privilegio. Si pensa che sia andato a male la preparazione di un attentato terroristico su suolo americano. Gli scontri sono cominciati presso una fattoria ed in seguito si sono spostati. Comunque sembra che esista un unico testimone di quanto successo questa notte. Il suo corpo non è stato trovato tra le macerie. Il nome dell’uomo è Will Parker. Lo sceriffo pensa che sia stato rapito a causa di quello a cui ha assistito. Chiunque…-
-Cazzo…vuoi spegnere quella cazzo di radio!-
-Stai tranquillo, siamo lontani. Tra un paio d’ore arriveremo al confine con il Canada.-
-Starò tranquillo soltanto quando ci saremo tolti dalle palle questo stronzo!-
-Cosa vuoi che ti faccia? E’ imbottito di Inthex. Il nostro amichetto non si sveglierebbe neppure se ci scoppia una bomba sopra la testa!-
-Fai presto a dirlo…sono io quello che sta dietro con lui. Se qui le cose si mettono male, a te basta fermare il furgone e scappare!-
-Sei un cacasotto…ah ah ah!-
-Non rompermi il cazzo, passami una birra…le hai portate le birre?-
-Certo che lo portate! Prendi!-
L’autista passa attraverso la finestrella la birra al suo amico. I due sono stati i fortunati scelti dal Generale Kaio per trasportare il corpo di Will fino alla loro base.
Il furgone bianco della Gencom percorreva vie secondarie per arrivare al confine canadese. Visto la piega che aveva preso la situazione, percorrere le strade principali avrebbe aumentato il rischio di blocchi della polizia.
I due ormai viaggiavano da un pò di tempo. Normalmente l’Inthex è in grado di inibire la secrezione dei naniti da parte del symbion per almeno una decina di ore.
Questo se parlassimo di un symbion normale.
Molto lentamente le mani di Will cominciano a tremare. Anche se lui è ancora incosciente.
-…e poi gli ho detto… scommetto cento dollari che quella bionda non porta il perizoma!-
-Ah ah ah…sei pazzo! Come diavolo fai a scommettere cento dollari sul perizoma di una tipa che nemmeno conosci?-
-Chi te lo dice che non la conoscevo…me la ero fatta dieci minuti prima nel bagno del bar! Ah Ah Ah! Glielo avevo tolto io il perizoma e me lo sono tenuto per ricordo!!-
-Ah Ah Ah…che stronzo…fottere i tuoi amici così…Ah Ah Ah.-
-Quell’idiota è andato da lei…e...e…cazzo!-
-Cazzo?? Aveva il Cazzo? Ti sei fatto una con il cazzo?-
-…No…No…Cazzo…-
-Ah Ah Ah…sei pazzo…mi fai pisciare dalle risate!-
-Ferma il furgone…Ferma il furgone!! Cazzo!!-
Quello che è alla guida capisce che qualcosa non va.
-Che cazzo sta succedendo li dietro? Ehi! Che cazz...-
Quando finalmente si decide a fermare il furgone per il suo amico ormai è troppo tardi!
-Se mi stai facendo uno scherzo, brutto idiota…-
Il motore del furgone faceva troppo rumore per sentire le cinghie che venivano strappate da Will. Ma anche per sentire il rumore del collo del suo amico che veniva spezzato.
Quando apre il portello posteriore del mezzo, il terrore si congela sul suo volto. Lo Zeus era sveglio! Era impossibile che fosse sveglio! L’Inthex lo avrebbe tenuto fuori gioco per molte ore. Ma era sveglio!
-Maledetti…avete ucciso Tari… Maledetti… AVETE UCCISO TARI!!-
Will ripresosi, ha solo l’immagine di Tari scolpita nella sua mente. Il suo corpo esamine. Si gira lentamente guardando negli occhi l’uomo che lo stava portando chissà dove. Nella sua mano destra stringeva ancora il collo della sua guardia.
Un urlo viene sprigionato dallo Zeus.
L’uomo comincia a fuggire. Corre più forte che può.
Will da dentro il furgone lancia una scarica elettrica che sfonda il tetto del mezzo stesso.
Il furgone sobbalza, si ha come l’emissione di un’onda d’urto che riesce a buttare a terra il fuggitivo.
Will esce fuori. Con sangue freddo vede che il suo autista stava scappando.
Alza soltanto un dito. La scarica elettrica che ne esce è come un fulmine scagliato da una divinità.
Il fulmine trapassa il petto dell’uomo, lasciando Will con uno strano senso di vuoto.
-Chira…mi sentirò sempre così ogni volta che ucciderò?-
-Si, Will…è la nostra maledizione. Siamo costretti a uccidere. Ma non rinunciamo alla nostra coscienza.-
Lo spettro di Chira appare agli occhi di Will.
-Adesso è tardi. Dobbiamo muoverci. Dobbiamo trovare l’Osservatore. Abbiamo una missione.-
Will si avvicina al furgone. Quando sta per aprire la portiera, per la prima volta vede il suo nuovo aspetto riflesso sul vetro.
Will si accarezza la faccia, poi pensa soltanto di rivolere il suo aspetto normale. I naniti esterni si disattivano immediatamente, ridandogli il suo aspetto normale.
-Sai Chira, mi sto abituando a questi poteri…ma credo che per viaggiare è meglio che non dia molto nell’occhio…allora…dove sta questo Osservatore?-
Chira si materializza nel sedile al suo fianco. –Vai da quella parte.-
-Da quello parte? Non hai idea di dove siamo diretti, vero?-
Will e Chira si guardano negli occhi.
-Ok… mi sta bene… ma prima di andare dal tuo Osservatore, ho una promessa da mantenere.-

20/02/2006 - rinox


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