5/01/2006 - bila83
I totem ; n°76, 10/2003, di G. Manfredi e G. Parlov .
In questa storia, Magico Vento spinto da una visione a occuparsi di una foresta in cui sorgono antichi totem. La leggenda racconta che lì ci fu una battaglia, tantissimi anni prima, tra Shoshoni e Piegan. E i fantasmi degli Shoshoni uccisi restarono nei tronchi degli alberi. I totem segnavano la scarlità del luogo e proteggono il sonno dei morti di un tempo. Doppio sacrilegio: i bianchi, completamente ignari di questo, hanno divelto i totemi accatastandoli da parte, e stanno tagliando gli alberi per costruire un forte.
E’ una storia scollegata dalla continuity e in cui non ci sono cambiamenti epocali per la vito di Ned. Ma nulla su MV accade mai per caso: sullo sfondo, restano le tensioni tra bianchi e Sioux che sfoceranno poi nella guerra. Comunque, è una storia da godersi così: molto indiana, molto magica.
Magico Vento trova nel fitto della foresta l’ultimo totem rimasto, che ancora i bianchi non hanno trovato. L incontra Talpa Rossa, un ragazzino nipote del guardiano della foresta, Lunghe Trecce, ora finito nelle mani dell’esercito. Nell’infermeria, tanto lo hanno malmenato. E’ stato lo stesso vecchio ad allontanarsi per compiere la propria missione di guardiano, per ritrovare i totem spostati. “Non temere – dice al nipote – Non resterai solo… Qualcuno ti proteggerà, meglio di quanto possa fare io. Prega il Grande Spirito, ogni giorno, e abbi fiducia”. “Perché non mi spieghi meglio, nonno?”. “Un segreto si rivela fino in fondo solo a chi lo scopre per conto suo!”, risponde Lunghe Trecce.
Il vecchio guardiano è stato pestato da Torn, il capo cantiere attorno al forte che nascerà. Un semplice capo cantiere? Molto di più. E’ l’unico che tenga in piedi la baracca. Persino i militari sono succubi. Succubi di un uomo spietato, che uccide per un pretesto e crea pretesti per uccidere.
A Magico Vento intanto appare Alce Fiero, il vero guardiano (in spirito) della foresta, uno dei morti di tanti anni prima. Dice che se sarà ucciso un giusto la sua furia sarà incontenibile. Per scacciare i bianchi senza spargere sangue decide di “mostrare la vita della foresta”. Uccelli e cervi fatti solo di luce terrorizzano i boscaioli.
Lunghe Trecce si risveglia dal suo lungo sonno. Non è più in pericolo di vita. E chiede all’ufficiale medico Mason di accompagnarlo dove sono stati raccolti i totem. Che mica sono inerti: “E’ l’effetto dei totem.. I malvagi diventano più feroci, i pavidi più vili e gli uomini giusti più buoni e caritatevoli”. Torn si avvicina, Lunghe Trecce viene nascosto, Torn e Mason discutono, Torn lo ammazza come un cane. Un morto innocente. E adesso?
Lunghe Trecce si allontana a piedi finché non viene soccorso da Magico Vento. E quella notte gli spiriti escono dalla capanna coi totem per vendetta. Magico Vento irrompe chiedendo pietà per i boscaioli e aiuto per fermare il vero unico responsabile. Torn.
Ma Torn, in fuga, incontra Talpa Rossa, e se ne fa scudo il giorno dopo quando gli arriva a tiro Magico Vento. Minaccia il bambino con una colt con un solo colpo: roulette russa. Poi la punta su Ned, disarmato. Talpa Rossa ruba a Torn l’altra colt e la lancia allo sciamano. Che spara e ferisce il cattivo. A quel punto Magico Vento invoca Alce Fiero. E sono gli spiriti a fare giustizia.
Finale della storia? L’esercito rimonta i totem da dove li aveva presi. Questa volta è finita in vittoria.
Ci possiamo pure stupire per il Magico Vento versione un po’ spietata. E’ sicuramente meno fragile della storia del n°16 . E’ sicuramente più schierato dalla parte degli indiani. Ecco sì, questo è quello che unisce le tre storie. E mostra una vita vicina al suo compimento. Anche se le sorprese con un Uomo Strano sono sempre dietro l’angolo. Nei prossimi mesi ne vedremo ancora delle belle!
5/01/2006 - bila83
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