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A novel by William Hopps

The Shadow of Fate

A novel by William Hopps

The Shadow of Fate

The Shadow Of Fate

The Shadow of Fate

Prologo -- 1

7/11/2005 - William.h

Nota dell’autore:
Prima o poi doveva pur accadere. Ve lo dovevate aspettare. Shooting Stars non poteva rimanere solo e Rinox lo sapeva benissimo. Bisogna comunque riconoscergli il coraggio dimostrato pubblicando il suo lavoro (buono davvero) per primo sfidando la facile e inopportuna ironia di qualcuno e le critiche che inevitabilmente potevano piovergli addosso da chi crede poco nel lavoro degli altri. Per me è stato un esempio. Non ha senso scrivere una storia che nessuno mai leggerà, ed è per questo motivo che mi accingo a pubblicare quanto già avevo scritto 4 anni fa opportunamente adattato ad una pubblicazione “a puntate” più adatta a Huges.it, come è Shooting Stars. Infatti il racconto che da oggi si affiancherà alle vicende di Will (a proposito grazie per la citazione Rinox!!) sulle pagine di Huges.it, non è stato creato ad hoc per fare concorrenza al lavoro del nostro Opinionista, né per invidia nei suoi confronti. Di questo racconto ne sono stati già scritti 3 capitoli, che equivalgono a circa 7 “puntate”.
Naturalmente non avevo pensato ad una possibile pubblicazione in puntate e quindi ho riadattato il racconto suddividendolo in modo da non troncare la storia al centro della narrazione, questo porterà ad avere puntate più lunghe o più corte finché non andrò in pari (almeno spero…). Vorrei ringraziare ancora Rinox per avermi incitato a pubblicare il mio racconto accanto al suo. Detto questo vi auguro buona lettura e spero che vi piaccia!!!

Prologo

1.

Fiamme.
Un muro di fiamme si opponeva immenso di fronte al suo sguardo incredulo.
Gli occhi verdi sgranati, la fronte lucida del sudore che scendeva copioso in rivoli sulla pelle del suo giovane viso, tesa per il grande calore. Tutt’ attorno, urla strazianti provenivano dallo spazio infuocato schiantandosi su i suoi timpani quasi lacerandoli. Non sapeva per quale ragione, ma quelle grida inumane gli risultavano stranamente familiari, e ciò contribuiva ad aumentare l’angosciosa tensione che già possedeva il suo corpo e il suo spirito.
Ovunque volgeva lo sguardo lingue di fuoco divoravano quello che restava di case e alberi avvolgendo tutto nel loro mortale abbraccio. La coltre nera che aleggiava sopra la sua testa cominciava a sortire i suoi malsani effetti, e le sue membra venivano adesso percosse da convulsi eccessi di tosse. Si rendeva conto di doversi sottrarre al più presto a quell’infernale spettacolo, ma da nessuna parte riusciva a scorgere alcuna via di fuga.
Rimaneva lì.
Sentiva la morte avvicinarsi e non poteva fuggire. L’inferno voleva la sua anima ed era intenzionato a riscuotere il suo tributo subito.
- Sei tu!!! -
Una voce spezzò il fragore delle fiamme diritta nella sua sconvolta mente facendolo trasalire.
<<C-Chi parla? ... >>
Fece per aggiungere qualcosa ma un nuovo eccesso di tosse lo fece desistere.
Nulla.
Per quanto si sforzasse di acuire l’udito nel frastuono di crepitii e urla nessuna risposta giunse alle sue parole.
L’agitazione seguente alla voce, passò in fretta: aveva ben altro a cui pensare in quel momento che cercare inutili risposte ai vaneggiamenti della sua psiche. Il cerchio di fuoco si stringeva sempre più intorno al suo corpo, rendendo ogni secondo sempre più difficoltosa la ricerca di una via di fuga. Disperatamente si guardò intorno cercando una via di salvezza, ignorando (o almeno tentando di farlo) la puzza di carne bruciata e le urla strazianti che continuavano a provenire dal cuore dell’incendio. Passarono secondi interminabili senza che riuscisse nel suo intento, e le sue speranze andavano assottigliandosi sensibilmente. Inciampò su qualcosa e cadde al suolo. Non riusciva più a respirare e ormai annaspava sul terreno senza più speranze, quando tra le fiamme scorse un bagliore argenteo alla sua sinistra che attirò la sua attenzione. In quel punto il fuoco era più basso e lasciava trapelare il pallido riflesso della luna piena su uno specchio d’acqua poco distante.
La fine dell’incubo era vicina. Raccolse tutte le forze rimaste e senza alcun indugio si rialzò e corse velocemente verso quel miraggio, scagliandosi con un balzo tra le basse fiamme coprendosi il viso con entrambe le braccia.
Ebbe l’impressione di non farcela quando si sentì le gambe arroventare, ma l’impatto con la fresca fanghiglia mentre rovinava al suolo, bastò a dissipare ogni suo dubbio: era fuori dal rogo.

7/11/2005 - William.h


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