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The Chronicles of Zeus.

Shooting Stars

The Chronicles of Zeus.

Shooting Stars

Kinsley è fuggita dal Nido. Una creatura mostruosa è venuta al mondo, il Generale Kaio, che ha tutta l'intenzione di spostare il suo campo di battaglia. Ma intanto Will...

Shooting Stars

Capitolo XIV - Il Symbion

12/12/2005 - rinox

Gli occhi di Will si riaprono. Non ricorda molto di quello che gli è accaduto. Ma è stranamente agitato. Si rende subito conto di non essere nella sua stanza. Non riesce a muoversi. Tutto il suo corpo è ancora addormentato. Per fortuna riesce a muovere la testa.
Si guarda intorno. Adesso ne è sicuro. Non è la sua stanza. La mobilia non è consumata come la sua. E poi, la cosa più importante, nella sua stanza non ha mai trovato una meravigliosa creatura che dorme su di una poltrona.
Tari è li. Un lenzuolo le copre le gambe. Il suo capo poggiato ad un cuscino ed i suoi capelli bruni tutto intorno. Quanto è bella pensa dentro di se.
Nonostante la sua immobilità, non gli dispiaceva essere lì in quel momento. Avrebbe guardato Tari tutta la notte. Non gli avrebbe staccato gli occhi di dosso.
Peccato che un colpo di tosse fece sparire la magia. Tari si sveglia, vede Will che la guarda.
-Già sveglio? Dimmi un po’, a cosa stavi pensando. Spero tu sia solo contento di rivedermi.-
Will si vergognava, era talmente preso nel guardare Tari, da non essersi reso conto che anche un’altra parte del suo corpo apprezzava la visuale.
-Sarei più contento se facessi qualcosa.-
Tari apprezza il sottile sarcasmo della battuta di Will. Ma preferisce staccare dalla parete uno squallido cappello da cowboy e gettarlo vicino Will.
-Mettiti su quel cappuccio, io arrivo subito.- Dice Tari. Ma si rende conto che c’è qualcosa che non và.
-Non posso muovermi.- Risponde Will.
Tari sapeva che in seguito alla fusione ci sarebbero potuti essere dei problemi. Adesso aveva il compito di rimetterlo in sesto.
Si avvicina al letto e si siede affinco a Will.
-Ascoltami attentamente. Ormai non dovrebbe esserci più niente che possa sorprenderti.-
-Di cosa parli?- risponde Will.
-Cosa ricordi di quello che ti è successo?-
-Io… ricordo che abbiamo bevuto…- Will si sforza di ricordare.
-Questo è successo prima. Devi ricordare quello che ti è successo dopo.-
-Ricordo che siamo tornati al motel, ma dopo non ricordo altro.-
-Sforzati. Devi ricordare qualcosa!- Tari insiste.
-…cosa vuoi che ricordi? Mi sento a pezzi come se una bomb…- Si blocca -Cazzo…- Will spalanca gli occhi.
-Cominci a ricordare?-
-Qualcosa… ricordo qualcosa… un suono…sì, un suono fortissimo…-
-Continua, ci sei vicino.-
-…ricordo tanta luce…tanta luce…e ricordo…-
-Cosa….cosa ricordi?- Tari prende la mano di Will. Ancora non c’è reazione nel suo corpo.
-…ricordo…Chira.-
Improvvisamente Will si drizza sul letto. E’ come se avesse trovato la parola magica. Poteva muoversi. Ma non sapeva spiegarsi come fosse possibile che pochi minuti prima non potesse muoversi e dopo era tutto ok come se nulla fosse successo.
-Chira? Chi è Chira?- Chiede Tari.
-Chi è? Non saprei…non so se sia una persona a una cosa…ricordo solo questa parola. Ricordo Chira.- Will è ancora confuso.
Si alza dal letto. Si dirige verso il piccolo frigo. Prende una bottiglia d’acqua. Ha una sete bestiale. Si volta nuovamente verso Tari. Non ricorda quello che gli è successo. Ma comincia a ricordare tutto quello che è successo prima. Will si ricorda della serata al bar. La guarda negli occhi.
-Tu sei una spia…-
Tari ricorda anche lei di avergliene parlato.
-Ti avevo detto che te ne avrei parlato. Ieri sera eri ubriaco. Adesso è arrivato il momento che ti dica quello che so io.-
Will si siede nuovamente, stavolta ai piedi del letto. Tari prende una sedia e si mette di fronte lui.
-Prima di cominciare… ti chiami veramente Tari?- Will voleva sapere se era stato ingannato anche sul suo nome. Almeno il nome. Lui spera che almeno il suo nome non sia un fantasma. Un’altra bugia.
-…sì Will, mi chiamo Tari, Tari Millian. Non ho mai mentito sul mio nome.-
Will si rasserena un po’.
-Ero stata incaricata dal mio ufficio della CIA di proteggerti. Quando stavamo a Parigi, dovevo starti vicino sempre.-
-Lo facevi fin troppo bene…- Will ricorda tutti quei momenti passati insieme.
-Will…è vero, non voglio mentirti. Ho iniziato a starti dietro a causa di un ordine…ma dopo ti ho amato veramente. Se vuoi credere in qualcosa, credimi, ti prego. In tutto quello che ti è successo…io ti ho amato veramente…e tu mi hai lasciata.-
-Me lo avresti mai detto? Mi avresti detto che eri una spia se mi amavi!-
-Non potevo. Ti avrei messo in pericolo.-
-Pericolo! Pericolo? Che pericolo? Kinsley parla di guerre! Tu parli di pericoli! Qualcosa mi ha preso in testa ieri sera! Vuoi cominciare a parlare?- Will non vuole sentirla parlare ancora della loro storia.
-La cosa…non ti ha preso in testa…ti è esplosa vicino e ti è entrata nel petto.-
Will si irrigidisce. Poi scoppia a ridere. Stava per dirle di inventarne una migliore. Di cazzate ne aveva sentite, ma questa le superava tutte. Poi guarda la faccia di Tari. Lei non sta ridendo.
-…non stai scherzando?-
-Ti ho detto che ti avrei parlato di quello che so.- Tari si fa seria.
-C’è in atto una guerra, lo è da molto tempo. La terra da circa un centinaio d’anni è campo di scontri di due fazioni aliene. Quello che Kinsley voleva dirti è che la guerra sta per ampliarsi. Non sarà più possibile tenerla segreta.-
-Tari…cominci a farmi paura.-
-Quello che posso dirti è che gli alieni, questi extraterrestri, non sono come te li aspetti. Loro stanno dentro gli uomini. Non so dirti come funziona la cosa. Loro arrivano, sembrano stelle cadenti. Sanno già chi è il soggetto scelto per ospitarli. Ed adesso tu nei hai uno dentro.-
-Cazzo…stai scherzando…io mi sento bene…non mi sento niente dentro…-
Will si tocca il petto, le gambe, la testa. Non può credere a quello che gli sta dicendo Tari. Mentre lei continua il suo racconto.
-Sappiamo che esiste un capo. Qualcuno che tira le file e che trae rendimento da questa lotta. Si fa chiamare il Barone. Ma non siamo mai riusciti ad individuare da dove operi. E’ lui che favorisce l’arrivo della fazione più estremista, più violenta. Hillary Kinsley invece cerca di mantenere la situazione in equilibrio.-
-Vuoi dirmi che CIA ed FBI invece fanno arrivare sulla terra l’altra fazione?-
-Se non lo facessimo gli uomini si estinguerebbero insieme col loro pianeta.- Tari cerca di dare un senso alla sua storia ma sa che non è un’impresa facile.
Will si alza. Non vuole più sentire le farneticazioni di Tari. Si rifiuta di credere a cose del genere. Le fa un cenno. Se ne va verso il bagno.
-Aspetta Will!- Tari lo frena. Gli prende una mano. –Sei libero di non credermi. Ma è tutto vero. Tu stesso te ne renderai conto. Ti ho detto tutto quel che so.-
Will va a farsi una doccia. Una doccia fredda.
Nella sua testa mille pensieri si accavallano. Lui che ha sempre cercato di dare una spiegazione logica a tutto si trova di fronte ad una serie di inspiegabili eventi ed improbabili complotti contro il genere umano.
Esce dalla doccia.
-Che diavolo…?-
Will si guarda intorno. Il bagno è pieno di vapori. Lo specchio è appannato. Come se avesse fatto una doccia calda in pieno inverno. Non sa darsi una spiegazione. Eppure lui ha fatto una doccia fredda. Anzi freddissima.
Poi si guarda le braccia. Stanno fumando. Ma la cosa più bizzarra è che tutto il suo corpo fuma. In effetti non vi fa caso, ma è già asciutto. L’acqua è evaporata al contatto con la sua pelle.
Si avvicina allo specchio. Passa la sua mano per spannarlo. Poco per volta l’immagine si fa sempre più nitida. E proprio in questo momento la situazione si complica ancora un po’.
La sua immagina non è l’unica riflessa nello specchio. Will si gira di scatto. Non c’è nessuno dietro di lui. Eppure di fronte a lui, riflessa nello specchio, vi è l’immagine di una donna. Una bellissima donna. Una figura familiare.
La donna è come sospesa in aria proprio dietro di lui. Sembra un fantasma. Le sensazioni sono contrastanti. Da un lato Will vorrebbe parlarle. Dall’altro vorrebbe evitare. Ma lei è lì. Non ha un’aria minacciosa. Anzi tutt’altro. Sembra aspettare qualcosa. Poi Will si decide.
-Io ti conosco…-
Lei sorride.
-Ti ho già vista… ti ho vista nel mio sogno.-
Lei annuisce. Fa capire a Will di essere sulla strada giusta.
-…Chira…-
La donna sembrava non aspettare altro. Che il suo nome venisse pronunziato.
-Avevo paura che non mi avresti mai riconosciuta…Will.-
La donna finalmente parla.
Will si gira di nuovo su stesso. Dietro di lui continua a non esserci nessuno. Guarda dietro le sue spalle. Lei non c’è. Ma la sua immagine è comunque riflessa.
-…Mi hai detto il tuo nome dopo che mi esplosa quella cosa vicino.- Will comincia a ricordare il momento che aveva dimenticato. –Ma come fai a sapere come mi chiamo. Tu chi sei…anzi…cosa sei…e soprattutto…dove sei?-
Chira continua a sorridere. Rassicura con il suo sguardo Will.
-Risponderò a tutte le tue domande, Will. Mi chiamo Chira, questo lo sai già. Sono un Symbion. So chi sei perché sono entrata in simbiosi con te. Nel momento in cui sono entrata in te ho instaurato un legame psichico che ci legherà le nostre menti. Io sono dentro di te. Dietro al tuo cuore.-
Le domande di Will si moltiplicano.
-Se sei dentro di me…perché posso vederti allo specchio?-
-L’immagine che vedi di me non è il mio vero aspetto, ma è quella che tu stesso hai scelto per me. Fin da quando hai cominciato a sognare il momento della fusione. Puoi vedermi solo attraverso uno specchio perché la tua mente solo in questa situazione può riflettermi su una superficie.-
-Ma com’è possibile?-
-Will, ma tu dovresti essere già informato. Io sono il tuo Bion. Tu sei un prescelto. Il tuo corpo, il tuo sangue, tu solo potevi accogliermi.-
-Chira…io non sono stato informato su niente.- Will continua a fissare lo specchio e a parlare con l’immagine di Chira.
Chira è sorpresa. Qualcosa deve essere andata storta.
-…eppure potevo vederti. Non c’è nessun errore. Sei sopravvissuto alla fusione.-
-Già…a quanto pare per voi è tutto giusto. Tutto è come dovrebbe essere tranne che per me!-
Will ha un eccesso di rabbia. Senza che neppure lui se lo aspettasse spacca a metà il lavandino. Rimane di sasso. Lo ha spaccato come nulla fosse.
-Se le cose stanno così, devo aggiornarti il prima possibile.- Chira deve conquistarsi la sua fiducia e soprattutto far capire a Will che non è più un comune essere umano.
-Ti ho già detto che sono un Symbion. Sono un Symbion da combattimento. Non sono l’unica ad essere arrivata sulla Terra. Ce ne sono altri. Molti altri. Da molto tempo siamo in guerra con altri Bion. Loro si fanno chiamare Parax. Tu sei un prescelto. Un uomo scelto ed in grado di legarsi ad un Symbion. Nella condizione in cui ti trovi adesso, tu sei uno Zeus. Un Symbion combattente. Adesso hai dei poteri. Dei poteri che derivano dai naniti che io rilascio nel tuo sangue. Noi Symbion siamo qui perché non vogliamo che i Parax conquistino la Terra. Per questo combattiamo. Per questo tu combatterai con me.-
-Adesso è tutto chiaro…cazzo…-
Will sente bussare alla porta del bagno. E’ Tari. In effetti lei è lì dietro a bussare da un po’. Ma solo adesso Will l’ha sentita.
-Will! Will! Tutto bene?-
-Si…Si…tutto bene…o quasi.- Will le risponde. Ma sta ancora a fissare lo specchio e a pensare alla parole di Chira.
-Devi essere pronto Will…devi capire che dovremo combattere…non lo senti…si avvicinano. Ne sta arrivando uno.-
-Cosa? Chi sta arrivando?-
Will comincia a sentire qualcosa. Non un rumore. Una sensazione. Non sa spiegare come. Sente che qualcosa di molto simile a lui si sta avvicinando. Sente il pericolo.
Decide di uscire dal bagno. Va da Tari, che stava rimettendosi a dormire.
-No… Tari… no! Dobbiamo andare via! Adesso!-
Tari non capisce cosa stia succedendo. Will è diverso. E’ sicuro di se. Non lo ha mai visto così.
-Vestiti… presto!-
In preda al panico. Non riuscendo a dire nessuna parola Tari comincia a vestirsi in tutta furia.
-Will…mi spaventi…cosa sta succedendo?-
Will si sta vestendo pure.
-Qualcosa… qualcosa di molto pericoloso si sta avvicinando.-
Tari capisce che la situazione si fa seria. Se il pericolo stava arrivando da loro poteva voler dire che Kinsley aveva fallito. La situazione era molto seria.
-Will…Will… ascolta… se dovessimo separarci…-
-Ma cosa stai dicendo… noi non…-
Tari scuote Will mentre finiva di vestirsi.
-WILL! Ascolta… se dovessimo separarci… prendi questa chiave. Apre un appartamento segreto di tuo padre. Lui ti sta aspettando lì. L’indirizzo è sulla chiave. Promettimi che se dovessimo separarci tu andrai comunque…-
Will prende la strana chiave.
-Mio padre…cosa centra…-
-Will…ti prego… farai come ti dico?- Tari è seria, molto seria.
Will la guarda negli occhi. Se per lei è una cosa così imprtante è giusto che lui faccia come le dice.
-Si… farò come dici tu… te lo prometto.-
Succede quello che Will non si aspettava. Tari gli sorride. Gli sorride come tanti anni fa… e lo bacia. Un bacio che era come tutti quelli avuti da lei in passato. Lei non mentiva. Gli ha detto la verità.
-…io ti amo Will…l’ho sempre fatto.-
Will avrebbe pagato oro per fermare il tempo a quell’istante. Non gli sarebbe importato più di nulla. In quel momento esistevano solo loro due. Nient’altro. Solo loro due.
Ma questa non è una favola. Le cose nella realtà vanno diversamente.
-E’ QUI!-
La testa di Will esplode. Chira gli urla nella mente che lui è arrivato. Non hanno più tempo. Devono muoversi.
Will afferra per la mano Tari. Prende le chiavi dell’auto posate sul comodino. Stava per avvicinarsi alla porta ma… BOOM!
Qualcosa sfonda la porta dell’appartamento. Will e Tari finiscono a terra. Le macerie sono dappertutto. Anche loro due ne sono ricoperti.
La camera è stata completamente sventrata. Non si vede nulla. Nella confusione Will perde di vista Tari.
Si toglie i cocci d’intonaco da dosso. Cerca di rialzarsi. Barcolla a causa del gran botto udito. Quindi riesce ad aprire i suoi occhi
Poi lo vede.
Lui è lì. Di fronte a lui. E’ una montagna. La paura è superiore alla meraviglia. Will non apre bocca. Ma lo fa lui.
-Sei morto… Zeus.-

12/12/2005 - rinox


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