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Poesie e racconti di Nadja

Illuminazioni

Poesie e racconti di Nadja

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Amicizia, amore,passione tra realtà e fantasia: la vita.

Favola

Racconto di Nadja

23/12/2005 - Nadja

C'era una volta un ragazzo Triste, molto triste,tanto triste che anche i suoi sorrisi erano tristi.
Un giorno incontrò una ragazza Gaia, così gaia che i suoi occhi emanavano allegria e sprizzava felicità da tutti i pori.
Gli divenne subito isopportabile, forse perchè la sua euforia era troppo coinvolgente, ma il suo era un fastidio che nasceva da un nuovo sentimento: l'amore.
Si era innamorato di lei.
L'amore sembrò cambiarlo, renderlo un pò felice, anche se in fondo era sempre triste.
Si conobbero. Alla ragazza Gaia piacque subito e divenne così felice da bombardarlo di una gioia immensa. Il ragazzo Triste, che l'amava tanto, rimase così frastornato da quelle due nuove emozioni - l'amore e la gioia - che a poco a poco, non riuscendo ad amalgamarsi, a farsi un tuttuno con loro, si chiuse in se stesso, in una tristezza più grande della sua abituale tristezza.
Nonostante ciò la ragazza Gaia continuò a donargli la sua felicità e gliene donò tanta, tanta da rimanerne senza, cosicchè ella cominciò ad intristirsi vedendo che i suoi doni non erano nè ricambiati nè accettati.
La notte non dormiva più, e piangeva. Il giorno continuava a sperare ma il tempo passava, inesorabilmente.
E fu così che la ragazza Gaia conobbe la tristezza. I suoi occhi si spensero, la sua pelle divenne grigia ed il suo volto emaciato. La sua gaiezza era come chiusa in una gabbia che le impediva di venire fuori. Divenne scorbutica, scontrosa ed irascibile; lei che era sempre stata amabile e cortese con tutti. Una mattina si irritò così tanto da spaventarsi e finalmente si rese conto che era cambiata e non si piaceva più. Si sentì morire. La sua vita si affievoliva lentamente.
Stava cessando di vivere o era già estinta?
Con dolore immenso rinunciò a quel grande amore che le suggeva la vita. Conobbe la più nera e tetra tristezza. Conobbe la disperazione. Tocco il fondo di un nero pozzo: la sua sorgente le bagnò le gambe. Rabbrividì. Il tremito le riaprì gli occhi e vide tutto con chiarezza: voleva vivere.
Con i suoi cenci in spalla, riprese il cammino.
La strada era fredda e scura, ardua e perigliosa.
In un momento di maggiore sconforto incontrò l'Amore che le tese una mano. Lei l'afferrò. Era infreddolita e la scaldò. Aveva paura e la rasserenò. Era stanca e la ristorò. Illuminò la sua via dandole una nuova esistenza senza dolori nè gioie che turbassero la quiete intorno. Certo non era la ragazza Gaia di un tempo ma aveva la pace dei sensi.
La vita di lei trascorse così serena finchè non incontrò la Passione che la travolse e la stordì. Provò di nuovo la gioia. Provò di nuovo il dolore.
Ritrovò il coraggio, il coraggio per continuare sulla sua strada, forse in solitudine, non so, questo doveva scoprirlo, procedendo.

23/12/2005 - Nadja


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